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COMUNICHIAMO, QUINDI SIAMO. GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE UMANA.

2022-07-17 12:11

Dott.ssa Testa Maria Laura

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COMUNICHIAMO, QUINDI SIAMO. GLI ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE UMANA.

La comunicazione è un processo continuo e pervasivo, in quanto avviene fuori di noi, dentro di noi e attraverso noi; ciascuno prende parte a tale processo...

La comunicazione è un processo in cui l’essere umano è da sempre coinvolto. È un processo continuo e pervasivo, in quanto avviene fuori di noi, dentro di noi e attraverso noi; ciascuno prende parte a tale processo, variabilmente, come emittente di un messaggio, destinatario o testimone. L’etimologia del termine communicatio, da cui comunicazione deriva, significa “porre in comune”, “diffondere”, pertanto comunicare significa mettere in comune qualcosa tra due o più persone; ciò avviene indipendentemente dall’intenzione di inviare un messaggio. Anche tutto ciò che rientra nella comunicazione non verbale (gesti, postura, uso dello spazio, contatto fisico, intonazione della voce, ecc.) spesso prescinde dall’intenzionalità dei soggetti di comunicare eppure costituisce una parte importantissima, talvolta fondamentale, di ciò che
viene comunicato.
In tale scritto mi soffermerò sugli assiomi, cioè sui principi essenziali della comunicazione umana, così come furono individuati e descritti da Watzlawick, Beavin e Jackson (Scuola di Palo Alto) nel 1967. I cinque assiomi ci aiutano a comprendere le dinamiche che sono alla base della  comunicazione.


1° assioma: non si può non comunicare.
Sia le parole che il silenzio, sia l’attività che l’inattività, veicolano informazioni, influenzano gli altri e le loro risposte (ad esempio chi se ne sta in silenzio, cuffiette nelle orecchie ad ascoltare musica, mentre sta nel bus con i compagni di classe in viaggio per una gita scolastica, sta comunicando che non ha voglia di parlare con nessuno; tendenzialmente chi sta intorno comprende il messaggio e lo lascia in pace).


2° assioma: ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione.
Nella comunicazione ci sono due livelli: un livello di contenuto, che riguarda l’informazione trasmessa, il “cosa si dice”, e un livello di relazione, che riguarda come l’informazione viene trasmessa e come dovrebbe essere ricevuta, in base alla relazione esistente tra i comunicanti. Il livello di relazione ci permette di comunicare sulla comunicazione (cioè sul contenuto dell’informazione trasmessa): ad esempio, accompagnare l’informazione “Decido io cosa guardare in TV!” con un “Stavo scherzando!”, oppure con un sorriso, o ancora con un particolare tono di voce, ci fa comprendere come  interpretare la comunicazione ricevuta.


3° assioma: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.
L’interazione, cioè lo scambio di messaggi tra due persone, si sviluppa in modo circolare, in un continuo alternarsi di flussi comunicativi da una direzione all’altra. Durante tale scambio si vanno a delineare diverse versioni della realtà. La realtà viene interpretata in base al modo di punteggiare la sequenza di eventi da parte del singolo individuo, cioè dalla segmentazione del flusso comunicativo, assumendo, per esempio, come “stimolo” il messaggio dell’altro e come “risposta” a quello stimolo, il proprio comportamento. Un esempio riportato da Watzlawick, Beavin e Jackson nel testo “Pragmatica della relazione umana” può essere chiarificatore: in una coppia in cui c’è un problema coniugale lui si chiude passivamente in sé, mentre lei critica e brontola. Semplificando il più possibile, i loro litigi si basano sul “Io mi chiudo in me stesso perché tu brontoli” e “Io brontolo perché tu ti chiudi in te stesso”: ciascun coniuge interpreta il proprio comportamento come risposta al comportamento dell’altro. Chiaramente questo modo di segmentare, di punteggiare lo scambio di interazioni tra loro, li porta ad una differente interpretazione della realtà, ad attribuire un significato differente alla loro comunicazione e alla loro relazione.


4° assioma: gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico.
Nella comunicazione umana è possibile esprimersi sia attraverso una modalità analogica (uso di immagini) che attraverso una numerica (uso di parole). La comunicazione
analogica è più arcaica e va più facilmente oltre il limite delle differenze culturali e linguistiche; più in generale, nella comunicazione analogica rientra ogni comunicazione
non verbale (posizione corporea, espressioni del viso, gesti…). Il modulo numerico e il modulo analogico coesistono e sono complementari; il primo è utilizzato per trasmettere l’aspetto di contenuto, il secondo è predominante nel trasmettere l’aspetto di relazione.


5° assioma: tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza.
La relazione tra individui o tra gruppi di individui è soggetta a progressivi cambiamenti nel corso del tempo. In generale gli individui possono essere in relazione tra loro attraverso una interazione simmetrica, cioè basata sull’uguaglianza, in cui i partecipanti alla comunicazione sono sullo stesso piano; oppure possono essere in relazione tra loro attraverso una interazione complementare, basata cioè sulla differenza tra i partecipanti, che si trovano su piani differenti (superiore-inferiore, one up-one down).


Tenendo presenti gli assiomi della comunicazione umana, gli effetti e le dinamiche della comunicazione sul  comportamento degli individui risultano più chiari, incongruenze e fraintendimenti possono essere evitati più facilmente ed è possibile mettere in atto una comunicazione più efficace.
 

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