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Psicoterapia e psicofarmaci

2022-01-15 18:01

Dott.ssa Di Giacomo Maria

Psicologia, Dott.ssa Di Giacomo Maria,

Psicoterapia e psicofarmaci

Psicoterapia e cura psicofarmacologica sono approcci che utilizzano metodi d’intervento completamente diversi.La psicoterapia agisce sulle cause emoti

Psicoterapia e cura psicofarmacologica sono approcci che utilizzano metodi d’intervento completamente diversi.

La psicoterapia agisce sulle cause emotive e cognitive del disagio psicologico utilizzando il colloquio e il rapporto tra terapeuta e paziente.

La psicofarmacologia interviene sul piano fisiologico e materiale, mediante la somministrazione degli psicofarmaci, ossia dei farmaci che agiscono sul funzionamento del sistema nervoso centrale.

Questi due interventi sono generalmente forniti da due differenti tipi di specialisti della salute mentale: gli psicologi-psicoterapeuti da un lato e i medici psichiatri dall’altro.

Dunque, quando è utile utilizzare i farmaci?

Si interviene esclusivamente con gli psicofarmaci quando la persona non possiede quel livello di lucidità tale per entrare in relazione con un’altra persona. Questo ha luogo, ad esempio, quando la sua emotività è talmente elevata da non consentire il lavoro strutturale che una psicoterapia implica. Quando però la persona ha recuperato la capacità di relazionarsi, è sempre bene utilizzare anche la psicoterapia.

Sono tanti i casi di disagio psichico in cui è opportuno solo la psicoterapia. Quando il disagio è reattivo a degli eventi e non è così grave da sovvertire la stabilità mentale del paziente. Cioè, quando la persona sta reagendo ad un trauma, o quando c’è un disagio relazionale, ad esempio quando un paziente ha un problema col proprio coniuge, oppure quando la persona ha bisogno di fare delle scelte, oppure quando sta attraversando dei momenti di vita normali ma difficoltosi, un lutto, una separazione, un trasloco, o ancora, quando la persona ha una crisi esistenziale, ha bisogno di fare il punto sulla sua vita e non presenta sintomi così gravi da sconvolgere il suo equilibrio.

Di fronte a determinati disturbi, talvolta, è auspicabile l'integrazione dei due approcci.

Per esempio, per gli attacchi di panico gli psicofarmaci possono contribuire, in un primo momento, ad attenuare i sintomi critici di cui soffre la persona, cosicché poi questa diviene maggiormente capace di entrare in relazione e di lavorare in psicoterapia sugli eventi stimolo che provocano il malessere.

Ma anche nel caso di disturbi psichiatrici, in cui posso presentarsi deliri, allucinazioni e altri comportamenti fortemente disorganizzati, la farmacoterapia può essere abbinata alla psicoterapia per aiutare la persona a impegnarsi nel cercare di sviluppare le proprie competenze sociali, e lavorare sulle proprie difficoltà di relazione con gli altri.

Questo significa che è corretto affermare che i due trattamenti, quello psicoterapeutico e quello farmacologico, possono operare in stretta sinergia.