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Obesità e attività fisica in età pediatrica

2021-10-02 10:57

Dott.ssa Peluso Giustina

Nutrizione,

Obesità e attività fisica in età pediatrica

L’obesità in età pediatrica è motivo di preoccupazione. Legata all'alimentazione e ad una ridotta attività fisica, risente dello stile di vita familiare...

Nel corso dell’ultimo secolo, il rapido mutare dello stile di vita, delle abitudini nutrizionali e motorie di coloro che vivono nelle zone industrializzate ha dato un notevole impulso allo sviluppo e alla diffusione dell’eccesso ponderale, tanto che oggi l’obesità è di gran lunga il più comune disturbo nutrizionale delle nazioni economicamente e tecnologicamente sviluppate.

 

L’obesità in età pediatrica costituisce un serio motivo di preoccupazione: si stima infatti che in Europa un bambino su dieci, in alcuni paesi uno su tre, sia obeso. Eppure malgrado l’attuazione di numerose e promettenti strategie, in nessuno dei paesi coinvolti nell’epidemia di obesità è stato possibile contrastare efficacemente tale incremento epidemiologico.

 

L’aumento della massa adiposa è il risultato di un bilancio energetico, cioè la differenza tra apporti calorici e spesa energetica,”cronicamente” positivo. La spesa energetica per l’attività fisica è la seconda componente, in termini quantitativi, della spesa energetica totale delle 24ore giornaliere.

 

Il livello di attività fisica nel bambino è influenzata da vari fattori tra cui l’età e sesso. I bambini generalmente trascorrono molto tempo della loro giornata dedicandosi ad attività fisiche a bassa intensità, limitando l’attività più intensa a brevi periodi. In età prescolare i bambini partecipano raramente ad attività che comportino sforzi moderati o intensi per periodi prolungati di tempo. Da un recente studio è stato dimostrato che il livello di attività fisica è più elevato nei maschi che nelle femmine, soprattutto nella pubertà.

 

Spesso anche lo stile di vita dei genitori influenza quello dei loro bambini, in particolare, genitori più attivi dal punto di vista fisico hanno maggiori probabilità di avere figli più attivi di genitori più sedentari. Anche l’incoraggiamento da parte dei genitori a partecipare a sport, così come il comportamento e lo stile di vita dei fratelli più grandi e dei coetanei, influenzano significativamente il comportamento motorio dei bambini. Infine , anche fattori ambientali quali la localizzazione geografica e il clima, la disponibilità di aree e strutture per la pratica dello sport e attività ricreative, la sicurezza sociale nelle aree di residenza, svolgono un ruolo rilevante nel favorire o meno uno stile di vita attivo nei bambini.

 

In conclusione, le modificazioni socio- culturali nelle decadi più recenti hanno promosso uno stile di vita sedentario nelle popolazioni che vivono nelle regioni industrializzate.

 

La riduzione dei fabbisogni energetici dovuti alla ridotta attività fisica e alla sedentarietà è un potente fattore di rischio per l’ accumulo di eccessivi depositi di lipidi nell’organismo. Strategie che comprendono la riduzione della sedentarietà, soprattutto l’eccesiva esposizione al video, e la promozione di una partecipazione  regolare ad attività fisica organizzata (sport) o non organizzata (attività ricreative) di intensità moderata- intensa per almeno 30min al giorno, sono consigliate per tutti i bambini per evitare l’ obesità.

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