L’adolescenza è quel periodo di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta caratterizzata da profondi cambiamenti di tipo psicologico-relazionale.
Palmonari (2001) ha definito l’età dell’adolescenza come il regno dei contrari, il regno dei conflitti con i genitori, amici e insegnanti. Lo stesso autore ha posto una breve riflessione sul concetto del sé.
Egli sottolinea che in questa transizione il Sè diventa più approfondito, perché il singolo si impegna nella costruzione della propria identità.
In questa cornice di rapide trasformazioni, gli adolescenti iniziano a prendere le distanze dalle figure genitoriali, a imporre il loro punto di vista e a pretendere maggiore autonomia e indipendenza.
Dunque, la sua stanza assume una valenza del tutto nuova: è molto più del luogo in cui dorme o trascorre una parte del tempo libero; rappresenta il suo mondo, il suo rifugio, lo spazio in cui entrare in relazione con se stesso. Chiedono di non entrare mai senza bussare: è un bisogno di riservatezza che li spinge a mettere distanze tra sé e il mondo degli adulti.
La difficoltà maggiore, infatti, che spesso ci si trova ad affrontare come genitori sta nel trovare quel giusto equilibrio tra condivisione e rispetto degli spazi più intimi, senza risultare invadenti o pressanti per i ragazzi e senza trasformarsi in un amico, mantenendo il proprio ruolo di adulto di riferimento.
Reagire in modo impulsivo potrebbe scatenare ancora più rabbia nell'adolescente che non si sente rispettato nelle sue esigenze.
Il giusto equilibrio risiede nel non arrrendersi, nel non rimanerci male, ma nel rispettare i loro spazi e sentire interesse verso ciò che li riguarda perchè se è vero che in quella stanza c'è un adolescente che chiuderà la porta lasciandovi fuori, c'è comuque un adolescente che ha bisogno ancora delle sue figure di riferimento.