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Un breve approccio alla psicoterapia sistemico-relazionale

2021-08-27 13:00

Dott.ssa Testa Maria Laura

Psicologia, Dott.ssa Testa Maria Laura,

Un breve approccio alla psicoterapia sistemico-relazionale

L’approccio sistemico-relazionale considera l’individuo inserito in un contesto relazionale, sociale e culturale, del quale non si può non tenere conto.Tale

Aristotele lo disse già nel IV secolo a. C.: l’uomo è un animale sociale. Sin da quando si trova nel grembo materno, con la genitrice è in relazione attraverso il cordone ombelicale. E di  questa primordiale relazione porta il segno per sempre sul proprio corpo: l’ombelico. 
Fin dalla sua nascita l’individuo è inserito in una ampia rete di relazioni (è il figlio di, il collega di, l’amico di, e così via), e nella rete di relazioni (familiari, amicali, lavorative, ecc.) l’uomo ci  resta per tutto il corso della propria vita. La famiglia è il primo sistema di cui fa parte.
L’approccio sistemico-relazionale considera l’individuo inserito in un contesto relazionale, sociale e culturale, del quale non si può non tenere conto.
Tale orientamento nasce in America negli anni ‘50 del secolo scorso e deriva dalla combinazione di diverse teorie, alle quali nel corso dei decenni successivi altre si sono intrecciate, determinando la creazione di differenti filoni; non esiste, dunque, un modello teorico ed operativo unico per questo approccio. Ciononostante, è possibile delineare dei tratti  comuni ai diversi orientamenti, primo fra tutti il considerare la Famiglia come il campo di applicazione privilegiato. L’individuo che manifesta un sintomo (il cosiddetto “paziente designato”) e si rivolge ad uno psicologo, è considerato portatore di un disagio che in realtà riguarda l’intero sistema familiare; solo tenendo in considerazione come ciascun membro della famiglia contribuisce al mantenimento della condizione di disagio vissuta dal singolo, si può comprendere il significato di quel sintomo. Quest’ultimo è perciò espressione di difficoltà dell’intera famiglia (la persona che richiede un intervento psicoterapeutico, si fa portavoce di difficoltà relazionali e comunicative presenti all’interno del sistema a cui appartiene,
qualunque esso sia).
Conseguentemente, anche la diagnosi e il trattamento psicoterapeutico sono centrati sulle relazioni in cui il soggetto è inserito e sul funzionamento del sistema di appartenenza, tenendo conto della storia trigenerazionale della famiglia, della
funzione del sintomo nel mantenimento dell’omeostasi familiare e della fase di vita dell’individuo e della famiglia in cui il sintomo si manifesta.
Secondo l’orientamento sistemico-relazionale, pertanto, lo stato di benessere, il disagio psicologico, l’identità stessa del soggetto dipendono dal funzionamento del sistema cui appartiene, dalla comunicazione all’interno del sistema (ogni nostro atto, anche il silenzio, è comunicazione perché non si può non comunicare) e dalle relazioni che la persona intrattiene nel corso della vita.
La psicoterapia sistemico-relazionale, focalizzandosi particolarmente sulla comunicazione e sulle dinamiche relazionali è sicuramente adeguata per le coppie e le famiglie che manifestano la necessità di un aiuto psicologico, ma lo è anche per l’individuo singolo, il quale, seppur fisicamente solo con il terapeuta nella stanza di terapia, porterà con sé, nella sua storia, nei suoi gesti, nelle sue parole, nelle sue emozioni, nei suoi sogni, le relazioni significative di ieri e di oggi, che lo hanno reso la persona che è nel qui ed ora.

Il terapeuta co-costruisce con il paziente (sia esso individuo, coppia o famiglia) modelli e dinamiche relazionali più funzionali, affinché l’individuo (o coppia o famiglia) possa rapportarsi in modo più sano con il proprio contesto relazionale.

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